Statua della Libertà_675-675

La Statua della Libertà, il cui nome originale è Liberty Enlightening the World (“Libertà che illumina il mondo”), rappresenta uno dei simboli più famosi e riconoscibili al mondo. Nel 1865, Édouard de Laboulaye la concepì come dono del popolo francese agli Stati Uniti per celebrare il centenario della Dichiarazione d’Indipendenza, il forte legame tra Francia e America e l’abolizione della schiavitù.

Lo scultore Frédéric-Auguste Bartholdi progettò la statua, realizzata grazie a una raccolta fondi, eventi e lotterie sia in Francia che negli Stati Uniti. L’opera è ricca di significati. La corona della statua simboleggia la luce. La targa riporta la data del 4 luglio 1776 in numeri romani, a ricordare l’indipendenza americana. Ai suoi piedi c’è una catena spezzata, simbolo della fine della schiavitù.

Per la realizzazione di un progetto così importante, fu necessario il coinvolgimento dell’ingegnere Alexandre Gustave Eiffel, specialista in strutture metalliche, oggi famoso per la costruzione della Torre Eiffel. Eiffel progettò una struttura interna che permettesse alla statua di muoversi senza perdere stabilità, sul piedistallo in granito. Gli artigiani completarono la statua in Francia nel 1884; dopodiché la statua fu smontata in 350 pezzi e spedita a New York in 214 casse, per essere inaugurata il 28 ottobre 1886 dal presidente Grover Cleveland.

La storia della Statua della Libertà e della sua isola è stata una storia di cambiamenti. Per secoli, l’isola è stata un’importante fonte di cibo per i Lenape, popolo nativo americano. In seguito, lo è stata anche per i coloni olandesi. Nel 1807, l’esercito americano trasformò l’isola in un avamposto militare, costruendo un forte a 11 punte per proteggere il porto di New York. In seguito, ribattezzata Forte Wood, la struttura ora serve da base per il piedistallo della Statua. Dal 1903, con l’aggiunta della targa con il poema “The New Colossus”, Lady Liberty è diventata simbolo di speranza per milioni di immigrati diretti in America.

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    Moschino: a giugno la prima sfilata a Los Angeles

    Sempre più case di moda scelgono di presentare le proprie collezioni lontano dai luoghi tradizionali deputati alle fashion week europee: c’è chi sceglie l’Oriente e c’è chi invece sceglie l’America.

    Anche Moschino, sbarcherà negli Stati Uniti e, più precisamente, a Los Angeles, metropoli sempre più ambita dal fashion biz, meta prediletta da stilisti affermati e creativi emergenti. La maison italiana sceglie la Città degli Angeli a Londra per la presentazione della collezione Uomo e della pre-collezione Donna Primavera-Estate 2017. Jeremy Scott, che guida il marchio italiano, nutriva da diverso tempo questo desiderio:

    “Vivo a Los Angeles da oramai più di dieci anni e l’idea di far sfilare Moschino nella West Coast è sempre stata nei miei pensieri, da quando sono stato nominato direttore creativo del brand. Nel momento in cui Wme/Img e Made mi hanno contattato per realizzare un evento a Los Angeles non ho esitato un secondo nell’accettare.”

    Per la sua prima volta negli Stati Uniti, Moschino sfilerà al L.A. Live Event Deck e la curiosità è molta visto il talento creativo e ricco di humor che contraddistingue il direttore creativo dal gusto irriverente ed ironico che ha conquistato passerelle e pop star di tutto il mondo e che ha regalato grandi sorprese alla passata fashion Week di Milano con la sua interpretazione ironica di una moda decadente e “bruciacchiata”.

    Il 10 giugno al MADE, grande evento che unirà in sé moda, musica, arte e spettacolo,  Moschino aprirà una serie di presentazioni, esibizioni live e cocktail party dedicati alla creatività e alle positive vibrazioni della città californiana.

    La Fashion Week di Los Angeles, ultima tendenza in fatto di moda e mondanità, rappresenta una tappa imperdibile per chi si trova in quei giorni nella West Coast e diventa una tappa da aggiungere insieme a Hollywood, Beverly Hills, Rodeo Drive e gli Universal Studios.

    Sara Alessandrello