Lo spirito gaelico e la musica celtica vivono in Irlanda.

E’ amore a prima vista. Alcuni cuori si lasciano immediatamente attrarre dalla bellezza e dalla freschezza dei ballerini di reel o gigs, balli tipici Irlandesi.

Una schiera di ragazzi e ragazze, si muovono, all’unisono, le braccia distese lungo il corpo, gambe che spingono in alto, al ritmo di una danza celtica, quasi pagana. Ginocchia che si articolano libere in una coreografica lineare, e circolare nello stesso tempo.

Le gambe tracciano nel vuoto disegni a compasso, e i capelli, delle donne, spesso biondi o rossi,

lunghi sulle spalle, ondeggiano al ritmo veloce del Boudhran.

Ti entra nel profondo dell’animo il Boudrhan, tamburo di origine celtica, orgoglioso delle mille battaglie che lo hanno visto infondere coraggio a schiere di uomini impegnati a difendere la propria terra, e oggi strumento tipico della musica irlandese.

Il fraseggio del flauto dolce, il low Whistle, dolce e vellutato, racconta di uomini, di vento, di amore per la natura, sembra un usignolo che gorgheggia la sua gioia di vivere.

Il violino, anch’esso veloce ma languido, il timbro di uno strumento che esprime il calore del legno di cui è composto e la tensione delle corde che vibrano a raccontare un umore di riscatto, di libertà.

Se la cultura celtica è radicata nella profonda e intensa armonia nella natura, non c’è niente di più naturale della dolcezza della voce e nell’uso che nella musica celtica se ne fa, non a caso, la new age, e infusa di musica vocale celtica.

I colori, sono naturali, il verde, il colore dell’Irlanda, il marrone, il blu, il rosso la semplicità e l’armonia del creato.

Passione, amore per la natura, ritmo, colori, lo spirito gaelico pervade tutta la musica celtica prima  e quella Irlandese più moderna poi, che aggiunge all’uso degli strumenti tradizionali, gusti ed esperienze moderni.

Tutta la musica moderna ha nella musica tradizionale Irlandese, parentele, connessioni, richiami, lo spirito gaelico non muore mai.

Dublino e l’Irlanda, terra magica di fate, gnomi ed elfi

Dublino e l’Irlanda, terra magica di fate, gnomi ed elfi dove tutto può accadere e dove la realtà si sposa con la magia.

Lo sa bene Sharon Douglas, giornalista inglese, ospite del Double Tree Dublin – Burlington Hotel, in trasferta in Irlanda per indagare su una serie di eventi strani, avvenuti poco distanti dalla città e per giunta in pieno giorno. Si narrava, infatti, di sparizioni improvvise di persone che ricomparivano alcune ore dopo e, senza alcun apparente motivo cominciavano a comportarsi stranamente, come se stessero conducendo un’altra vita. D’un tratto tutto per loro diventava possibile, anche realizzare i desideri più nascosti, ma a quale costo? E, soprattutto, chi c’era dietro tutto quest’improvviso entusiasmo? Chi poteva trarne vantaggio? Determinata a dare una risposta ai suoi molti interrogativi, un giorno Sharon cominciò a seguire un uomo che si stava inoltrando in un bosco. La giornata era cupa, il sole primaverile era coperto da una fitta coltre di nuvole, ma appena l’uomo lasciò la strada principale per addentrarsi in una piccola radura tutto cambiò improvvisamente. Intorno solo una rigogliosa vegetazione, baciata da un timido raggio di sole che filtrava tra il fitto fogliame degli alberi. L’uomo, che aveva seguito fin lì, adesso si trovava al centro della radura, anche lui baciato dal sole, con le braccia rivolte al cielo. Sentendosi improvvisamente osservato egli si volse nella sua direzione e, per la prima volta, Sharon lo vide, e capì. Era tutto scritto nei suoi occhi. Non esisteva nessun mistero su cui indagare. Chi si avventurava in quel posto non lo faceva per incontrarsi con qualcuno o andare alla ricerca di qualcosa, ma solo per ritrovare fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità, perché realizzare i propri desideri, per quanto grandi essi siano, è possibile.

Basta crederci!